Agostino nacque il 13 novembre del 354 a Tagaste, in Africa. Educato ai valori cristiani dalla madre Monica, ben presto se ne allontanò. Intraprese lo studio della retorica, dedicandosi nel contempo ai piaceri della vita. Dopo i primi studi a Tagaste e a Madaura, proseguì la sua formazione di retore a Cartagine, dove ebbe un figlio all’età di 19 anni da una concubina. Influenzato dalla lettura di Cicerone, decise di cambiare vita e cominciò a dedicarsi alla ricerca dei beni che non periscono, come la sapienza, la verità, la virtù. Rientrato a Tagaste aprì una scuola di grammatica e retorica, ma la vita che conduceva non lo appagava. Si trasferì nuovamente a Cartagine, continuando però ad essere insoddisfatto. Si avvicinò al manicheismo, ma la sua sete di verità non ne era placata. Nel 382 si trasferì a Roma con la compagna e il figlio, all’insaputa della madre che intanto lo aveva raggiunto a Cartagine. Nel 384 ottenne la cattedra di Retorica a Milano, dove, per affinare la sua “ars oratoria” iniziò ad ascoltare i sermoni del vescovo Ambrogio restandone colpito nel profondo. A Milano lo raggiunge la madre Monica che influì sulla sua conversione cristiana. Fu battezzato da Ambrogio nella notte fra il 24 e il 25 aprile del 387. Desiderando tornare in Africa partì alla volta di Roma per imbarcarsi ad Ostia, dove morì la madre Monica.

Rientrato a Tagaste Agostino fondò la sua prima comunità. Tra la fine del 390 e l’inizio del 391 si trovava ad Ippona, dove fu ordinato sacerdote dal Vescovo Falerio, cui succedette diventando Vescovo di Ippona ed esercitando il ministero episcopale per oltre 40 anni. Scrisse numerose opere, elencate da lui stesso ne “Le Ritrattazioni”: 93 trattati in 232 libri, circa 500 sermoni e 217 lettere. Tra le sue opere più note “Il libero arbitrio”, “La Trinità”, “La città di Dio”. Particolarmente interessante l’opera autobiografica “Le Confessioni”, in cui Agostino, già vescovo, descrisse gli eventi principali della propria esistenza, analizzando i passi che lo havevano portato a diventare un vero cristiano. Morì il 28 agosto del 430.

“Sant’Agostino, attraverso i Padri Agostiniani, è stato uno dei padri della spiritualità della Valnerina. Il beato Simone fidati e Santa Rita, entrambi di Cascia si sono formati nelle fila di Agostino. A Cascia, o cosce e Norcia vi sono chiese dedicate a Sant’Agostino.”

(Mario Polia, “TRA CIELO E TERRA. Religione e magia nel mondo rurale della Valnerina. Volume II Il Ciclo dei mesi”, Edicit, Foligno, 2009, p.288)

Nell’immagine: affresco “Sant’Agostino e Santa Monica”, 1444, Chiesa di Sant’Agostino, Cascia (PG)

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