San Francesco è uno dei santi più venerati e amati al mondo. Nato ad Assisi nel 1181/1182, figlio di un commerciante di tessuti, in gioventù si dedicò alla carriera militare. Dopo una crisi spirituale che lo portò a vagare lontano da casa per un mese, ritornò ad Assisi, dove scoppiò il contrasto con il padre che nell’aprile 1207 lo citò a giudizio davanti al vescovo per motivi di denaro. Francesco allora si spogliò di tutti i suoi averi, persino dei suoi abiti, per vivere una vita a imitazione di Cristo, senza beni materiali. Egli fu ispirato dalle parole del Vangelo che prescrivevano di andar predicando il Regno dei cieli, senza portare con sé oro né argento, né bisacce, né tuniche, né sandali, né bastone e di entrare nelle case salutando col dire “pace a questa casa” (Matteo 10, 7 segg.; 19, 21; Luca 9, 2 segg.). Ben presto la sua predicazione attirò di alcuni compagni che lo seguirono in questa nuova vita. Sotto la protezione del vescovo di Assisi, che permetteva loro loro di predicare, agli inizi del 1209 il gruppo si stabilì presso una capanna a Rivotorto, la Porziuncola. Nel 1210 il gruppo, sotto consiglio del vescovo Guido, si recò a Roma e ottenne l’approvazione del nuovo Ordine dei Frati Minori da papa Innocenzo III, che impose la tonsura facendoli entrare a far parte del clero.
Francesco non si limitò a predicare in Italia. Nel 1219, mentre gli eserciti stavano combattendo la V crociata, egli incontrò addirittura il sultano d’Egitto al-Malik al Kāmil per annunciargli il Vangelo. Non riuscì a convertirlo, ma non subì alcuna persecuzione, anzi ricevette da lui un salvacondotto con cui poté visitare la Palestina.
Nell’autunno del 1220 torno in Italia per occuparsi della grave crisi che si era aperta in seno al movimento: da un lato era necessario non snaturare l’essenza del messaggio francescano, dall’altro era indispensabile disciplinare quel movimento così eterogeneo e sempre più vasto che doveva essere inquadrato nella organizzazione della Chiesa. Doveva perciò formulare una regola: Francesco non voleva adottare la regola dei benedettini o degli agostiniani, voleva una regola che riflettesse il vero spirito del movimento. Dopo due tentativi, il 29 novembre 122, riuscì ad ottenere l’approvazione da parte di papa Onorio III di una regola capace di soddisfare insieme le sue aspirazioni e le esigenze della Chiesa.
Nel 1224, sul Monte della Verna, mentre era in preghiera, il suo corpo già gravemente malato e indebolito ricevette le stimmate: i segni della passione di Cristo si mostrarono sulle mani, sui piedi e nel petto. Prima di morire dettò il “Testamento” in cui esortava l’Ordine dei Frati Minori a non allontanarsi dallo spirito originario. Volle morire nel suo luogo santo preferito, la Porziuncola, dove spirò la sera del 3 ottobre 1226, circondato dai suoi frati. Fu proclamato santo il 16 luglio del 1228 ad opera di Papa Gregorio IX, che lo canonizzò soltanto due anni dopo la morte.
La festa dedicata al santo era molto sentita in Valnerina, anche per la diffusa presenza nei secoli passati dei francescani su tutto il territorio. Chiese dedicate a San Francesco sono presenti a Cascia, Norcia, Monteleone, ma anche in centri minori.
Nell’immagine: affresco di Cimabue, “San Francesco d’Assisi”, (1290 ca.) Basilica Inferiore di San Francesco, Assisi