ELENCO ANTENNE

Mappa Ecomuseo

Il CEDRAV è impegnato nella realizzazione dell’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra con l’intento di valorizzare i contesti culturali e ambientali del territorio attraverso la creazione di un “museo diffuso”, articolato in centri di visita, intitolati ad alcune “parole chiave” (Devozione; Ciarlatano; Farro; Norcino; Cardinale; Litotomi; Canapa; Raspe; Scotano,Tartufo) e in percorsi tematici (le vie dell’Acqua, della Cura, della Devozione, del Ferro, della Spina, ecc.) che ricalcano itinerari storici. Centri e percorsi sono proposti come “luoghi della memoria” che forniscono i “codici di accesso” al territorio, promuovendone e favorendone la conoscenza, attraverso una lettura integrata dei diversi aspetti, ambientali, culturali, artistici, produttivi e sociali, che compongono l’inestricabile intreccio fra natura e cultura.
L’Ecomuseo non si limita a segnalare singoli elementi di particolare rilevanza del territorio, ma si propone piuttosto di presentare il loro insieme in modo da far emergere i connotati delle culture locali rivolgendosi innanzitutto alle stesse popolazioni residenti, minacciate nella loro identità da modelli e stili di vita che tendono ad omologare proprio quelle differenze che costituiscono la motivazione stessa della visita.
L’Ecomuseo si propone anche di creare le condizioni per l’esercizio di attività e antichi mestieri recuperando siti e strutture edilizie tradizionali (mulini, frantoi fabbrerie, forni, carbonaie, calcinaie, caciaie, ecc.), al fine non solo di conservare una ricca dotazione di beni nei contesti culturali ed ambientali in cui sono stati prodotti ed utilizzati, ma soprattutto di recuperare saperi e tecniche operative presenti ancora nelle comunità locali quale prezioso patrimonio di competenze da salvaguardare, come dimostra il crescente interesse che incontra nei visitatori sempre più attenti alle culture locali. In sintesi l’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra intende promuovere un “turismo della conoscenza”, che presenti i peculiari caratteri dei luoghi, rispetto al “turismo dell’evasione” che si fonda sulla riproposizione di consumati stereotipi e sulla omologazione delle offerte.